Storia Antica
Storia Antica
I resti pre e protostorici di Galeata sono scarsi e frammentari.Tracce di frequentazione risalgono al periodo eneolitico (2400-1800 circa a.C) e consistono in una accettina di roccia vulcanica, una punta di freccia in selce, un'accetta di pietra verde levigata e alcuni martelli litici, ora conservati presso il Museo Mambrini a Galeata.
Durante l'età del ferro il territorio galeatese è interessato da quel movimento di genti italiche che si verifica in Romagna tra VI e IV sec., in particolare di Umbri. A quest'età risalgono due bronzetti-anch'essi conservati in Museo-stilisticamente attribuibili al gruppo etrusco-italico. Il primo consiste in una figurina femminile con alto "tutulus", di una tipologia assai diffusa in ambito etrusco, databile al V sec.a.C; l'altro rappresenta una statuetta di offerente (IV-III a.C.)
Storia romana.
L'assoggettamento del territorio galeatese ai Romani avvenne dopo il 266 a.C. quando fu conquistata Sarsina, nell'attigua valle del Savio.
Tra il II e il I sec. a.C. gli abitanti ottennero la cittadinanza romana e furono quindi iscritti nel collegio elettorale della Tribù Stellatina.
Il territorio fu organizzato come Municipio e il processo di intensa urbanizzazione, comune a tutta l'Italia dopo la guerra sociale, portò alla fondazione di un centro cittadino con impianti e servizi razionali, destinato come capoluogo della vallata:nacque allora a sud-ovest di Galeata, presso Pianetto, la città di Mevaniola, che fu così denominata da immigranti venuti dal sud, certo dall'umbra Mevania(Mevaniola fu quindi la piccola Mevania)che recuperarono con ciò le antiche tradizioni locali delle origini umbre.
Plinio il Vecchio ricorda Mevaniola tra le città umbre, assegnata dal governo augusteo alla regione VI l'Umbria. Nel corso del V sec. d.c.la perdita dei mercati e l'insicurezza dei traffici portarono all'abbandono della cira e ad una diversa gravitazione urbana:nacque allora Galeata.